Conferenza: I Monaci Cavalieri del Tempio a Milano e dintorni.

Locandina conferenza: "I Monaci Cavalieri del Tempio a Milano e dintorni". (2012)

Anni Verdi Volontariato Onlus
Accademia Anni verdi – Università della terza età

in collaborazione con
CSA Comitato Salvaguardia Ambiente e Cultura

Viale Corsica, 68 – Milano

Seconda Parte della conferenza
“I Templari. Nel segno della Croce o del potere?”

Lunedi 26 marzo alle ore 16 Aula 3

Massimo de Rigo
I Monaci Cavalieri del Tempio a Milano e dintorni.

Roberto Gariboldi
Conclusioni.

I Templari arrivano a Milano nel 1134, al seguito del grande Bernardo di Clairvaux, subito dopo il concilio di Pisa.
La città si era schierata con l’antipapa Anacleto II, contro il legittimo papa Innocenzo II.
Giunse a Milano Bernardo con i suoi Monaci Cavalieri bianchi: una scorta armata e di provata fedeltà.
Bernardo ebbe la possibilità di parlare liberamente e riuscì a infiammare gli animi dei convenuti a favore del legittimo Papa.

Tracce documentate dei Templari a Milano, oltre alla Precettoria di Santa Maria del Tempio, si hanno verso sud a Zunico; ad est a Rovagnasco e a nord a Castel Negrino presso Verderio. Ad ovest si fermano a Novara, per ripresentarsi molto più a sud, in direzione Pavia.
Porta Vercellina, detta anche Porta di “San Michele al Gallo” in onore alla chiesa di San Michele nei pressi del Broletto, ricordava il simbolo del più potente difensore del popolo di Dio, l’Arcangelo a cui si affidarono interi popoli come i Longobardi, ma anche i Templari, mitici difensori dei Luoghi Santi e grandi ingegneri del territorio, costruttori di ponti e di mulini, di fontanili e marcite finalizzati ad un’agricoltura intensiva per rifornire di continue risorse le milizie crociate in Terrasanta. Nel territorio ad ovest di Milano vengono attestati due hospitalia legati ai Monaci Cavalieri: l’hospitale di Santa Maria Maddalena (l’attuale p.zza De Angeli) e quello di San Giacomo al Ristoccano (via del Molinazzo).
Dall’hospitale della Maddalena, nei pressi del “ponte della Vepra” si diramavano quattro direzioni: verso il nord Europa una via costeggiava l’Olona percorrendo i borghi di San Siro (sanctus Sirus ad Vepram) e di San Leonardo (sanctus Leonardus de Prato isano) in direzione del passo del Sempione.
Ad ovest di Milano transitava la “strada Vercellese” una delle principali strade già in epoca romana: l’antica “ad Novarium”. Le località lungo questo itinerario portano ancor’oggi i nomi romani di Trenno (Tremnum), Quarto Cagnino (Quartum Castrum), Quinto Romano (Quintum Sanctus Romanus) e Settimo (Septimum). La via era anche un importante percorso di pellegrinaggio, come testimonia una pergamena del 1153, nell’archivio della Canonica di Sant’Ambrogio, che indica la presenza di uno “xenodochium”, cioè di un ospedale per pellegrini nella località, ora scomparsa, di Garbaniate de Seguro, tra Quinto Romano e Settimo.

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