CSA Petrarca. Comitato Salvaguardia Ambiente e Cultura.

Sala del Grechetto, 2 marzo 2013

Presentazione del saggio storico del CSA "Milano Expo 2015 per Petrarca"

Sala del Grechetto, 2 marzo 2013

PETRARCA VIVE. MILANO HA UNA DIMORA PETRARCHESCA DA SALVARE.
PALAZZO SORMANI, SALA DEL GRECHETTO, 2 MARZO 2013.
PRESENTAZIONE DEL SAGGIO “MILANO EXPO 2015 PER PETRARCA. SULLE ORME DI FRANCESCO PETRARCA”
A CURA DEL CSA COMITATO SALVAGUARDIA AMBIENTE E CULTURA.
Un’interessante proposta culturale e turistica proviene dall’Associazione Nazionale Case della Memoria:
riunire le case dove vissero personaggi illustri in ogni campo del sapere, dell’arte, della letteratura, della
scienza, della storia. L’Associazione si propone di far conoscere e valorizzare queste significative dimore
storiche, con la consapevolezza che non è possibile leggere le opere immortali dei grandi scrittori, ammirare i
dipinti e le sculture di geniali artisti: conoscere la storia, senza “incontrare” i suoi protagonisti, il loro vissuto, il
forte legame con il territorio. In ciascuna casa-museo, oltre l’allestimento permanente, si terranno visite
guidate e attività didattiche, conferenze, seminari e mostre.
Immaginate di vedere riuniti a Milano, nella grigia metropoli lombarda dimenticata dai percorsi turistici
internazionali, grandi personaggi che qui ebbero dimora: Giotto, Francesco Petrarca, Bramante, Leonardo da
Vinci, Stendhal, Giuseppe Verdi… Nell’occasione imperdibile di Expo 2015, l’evento che dovrebbe
rilanciare l’immagine internazionale di di Milano, su tutti svetta un grande concittadino di adozione, ai
milanesi pressochè sconosciuto, ma universalmente considerato il pilastro dell’Umanesimo e del
Rinascimento: Francesco Petrarca, che nella Milano dei Visconti visse otto lunghi anni nella maturità della
sua vita. La quiete agreste del contado milanese gli concedeva il riposo dagli impegni di ambasciatore
visconteo, lontano dalla frenesia cittadina. Villa Linterno, l’antica Infernum (così chiamata fino al XVI secolo)
è l’unica dimora milanese di Francesco Petrarca miracolosamente ancora in piedi, grazie all’amore di tanti
volenterosi cittadini che si sono passati il testimone della sua difesa per generazioni.
Francesco Petrarca sarebbe il “testimonial” ideale per la missione “Nutrire il Pianeta – Energia per la Vita”
assegnata alla manifestazione e occorre diffidare da chi racconta che una cascina agricola è in antitesi ad un
centro petrarchesco: al contrario, nella storia della Linterno c’è questo straordinario “unicum”. Peculiarità del
Canzoniere è l’elegia che si sviluppa in comunione e dialogo con la Natura. Essenza poetica e splendore della
natura circostante costituiscono l’esclusività della Linterno e uno dei primi incunaboli del Canzoniere
(decorato da Antonio Grifo nel 1470) parrebbe specchiare l’antico territorio rurale del Parco delle Cave,
chiamato nel 1576 dal Rovillius “I Delitiosi Passeggi di Petrarca”: stradine, fontanili e marcite rimasti intatti.
Alle città italiane o straniere più lungimiranti, la sola presenza del Poeta ha creato un polo di turismo
culturale, come ad Arquà nella casa-museo, con l’importante e recente progetto “Parco Letterario Francesco
Petrarca e dei Colli Euganei”.
A Milano purtroppo si respira un’altra aria… con le inquietanti trame per la “damnatio memoriae” di Petrarca
alla Linterno, dal momento della sua acquisizione pubblica nel 2010, nonostante un cospicuo “tesoretto” (oltre
1.5 mil. euro) finalizzato al suo recupero e il Vincolo Ministeriale (D.M. 9/3/99) imperniato su questa
grandiosa presenza.
Petrarca non è solo un intellettuale comunale, come lo fu Dante, ma è una figura cosmopolita, grazie al suo
incontenibile desiderio di viaggiare, che lo porta ad essere cittadino europeo e non limitato ad un Comune,
tanto da appoggiare la nascita delle Signorie, alle quali dona il suo prestigio svolgendo una funzione pubblica
stipendiata garantendo, però, il rispetto della sua autonomia di studioso e letterato.
In sintesi, sono queste le tematiche affrontate alla presentazione del libro “Milano Expo 2015 per Petrarca”
lo scorso 2 marzo, nella prestigiosa Sala del Grechetto a Palazzo Sormani. Il saggio, piccolo di dimensioni ma
ricco di contenuti, è un compendio di vent’anni di studi, realizzato con i contributi di Massimo de Rigo,
Roberto Gariboldi, Marco Righini, Marco Castelli e Gianbattista Vida: tutti soci del CSA, che ha nel suo
statuto la centralità di Francesco Petrarca nelle linee progettuali del Monumento storico.
Un’invocazione è stata la costante di tutti i convenuti, che si sono complimentati per la ricerca storica: “Milano,
non persistere nell’oblio di Petrarca e cogli l’occasione affinché la Cascina Linterno diventi un presidio petrarchesco”.
Monsignor Giovanni Balconi, responsabile diocesano del coordinamento dei Centri Culturali Cattolici ed
esperto petrarchista, con la sua gentile eloquenza ha esortato a trasformare la Linterno in una Casa della
Poesia sotto l’egida di Francesco Petrarca.
Il professor Carlo Bertelli, emerito di Storia dell’Arte e medaglia d’oro alla Cultura, con le sue parole
profondamente intrise di amore per la città di Milano, ha sollecitato un progetto chiaro e petrarchesco per la
Cascina Linterno, un luogo consacrato alla sua poetica e alla poesia in generale.
Il professor Nerio de Carlo, germanista, storico e saggista, nel suo stile sferzante, ha sottolineato
l’importanza di Petrarca come Poeta europeo pioniere dell’Umanesimo, concludendo con un aspro
rimprovero alla miopia dell’attuale giunta comunale.
Il professor Philippe Daverio, critico d’arte e giornalista, in modo brillante e sarcastico ha affermato che la
valorizzazione della Cascina Linterno quale sito petrarchesco sia l’unica cosa duratura e intelligente da farsi
in vista del discutibile Expo 2015.
L’avv. Luigi Santambrogio, presidente del Consiglio Regionale di Italia Nostra e moderatore del convegno,
ha richiamato l’impegno della sua Associazione, ad oggi purtroppo inascoltato, affinché il monumento
storico Villa Linterno possa diventare la base di partenza di un percorso letterario cittadino.
Il professor Carlo Monti, docente del Politecnico di Milano e consigliere di ICOMOS (Consiglio Italiano
dei Monumenti e dei Siti) ha criticato la fumosità del progetto di recupero, in corso di studio da parte del
Politecnico stesso e apparentemente poco in linea con analoghe operazioni svolte in ambito accademico.
L’arch. Marco Ermentini, restauratore di Italia Nostra, vincitore del premio Assisi per il restauro e della
menzione speciale del premio internazionale “Domus restauro”, ha confermato la presenza, nel nucleo storico
basso-medievale della Linterno di significative decorazioni e affreschi da salvare (tracce della “colombina” preziosa
testimonianza petrarchesca) con la priorità assoluta della messa in sicurezza, a costi limitati, del monumento.
I principali autori del saggio, Massimo de Rigo, presidente del CSA (doverosi i suoi ringraziamenti al Comune
di Milano per l’ospitalità) e Roberto Gariboldi, hanno avuto il compito di argomentare con dati scientifici,
supportati da immagini e documenti, l’innegabile presenza petrarchesca alla Linterno, evidenziandone il
colpevole stato di degrado, nonostante l’assidua presenza del Politecnico e stigmatizzando l’oblio culturale al
quale viene condannata la figura dell’insigne Poeta: condanna basata su questioni meramente filologiche, che
potrebbero essere soltanto una palestra di esercitazione per ricercatori specializzati.
A tutti gli intervenuti preme la salvaguardia del nucleo più antico e a rischio di crollo di Linterno, legato al
Cantore di Laura. Philippe Daverio ha lanciato una proposta per “espiare la prevedibile figuraccia
internazionale” dell’Expo 2015: la creazione di un grande comitato che si proponga di salvare alcune cascine
milanesi, selezionando quelle di maggior nobiltà storica, e la Linterno è al primo posto.
L’ing. Marco Castelli, socio CSA e coautore del libro, ha osservato che un comitato simile già esiste, a sua
volta coordinato dal professore Stefano Boeri prima del suo incarico di assessore. Purtroppo la
minimizzazione data alla specificità petrarchesca della Linterno, unica ragione del suo vincolo monumentale,
parrebbe abbia equiparato la Cascina alle altre, inducendo a procedure di assegnazione (staff del Politecnico
di Milano guidato dalla professoressa Lionella Scazzosi) delle indagini materiche in corso, senza
l’imprescindibile coinvolgimento della Soprintendenza.
La splendida Sala del Grechetto era gremita all’inverosimile, con decine di persone in piedi e fuori.
Giudizio unanime dei presenti: una mattinata di grande interesse. Oltre alle persone citate, presenti varie
personalità della cultura milanese, tra cui, in rappresentanza del Console generale di Francia, la gentile
consorte signora Zoé Meyer e il console generale del Touring Club Italiano Gian Maria Maggi.
Un evento studiato in tutti i dettagli per tre mesi, che ha visto l’impegno corale del CSA e il notevole
l’apporto organizzativo svolto da Annalisa, figlia della compianta Anna Andreoli, rappresentante culturale
dell’Associazione “Amitiés Franco-Italiennes”, alla quale è dedicato il libro stesso. Anna è stata e rimane una
figura solare e indimenticabile che ci ha spronato a difendere ad oltranza la petrarchesca Solitudine di
Linterno. Vorremmo ricordarla con le sue parole: “Petrarca, dalla Valchiusa ad Arquà, ha sempre ricercato con
cura spasmodica la casa, vista come rifugio a contatto con la natura, ma anche come ‘sito letterario’. È questo ‘il
filo di Arianna’, ‘le fil rouge’ che dovremo seguire per costruire l’Europa: conservare e valorizzare la nostra
millenaria memoria culturale”.
A corollario dell’evento, la splendida performance della pianista francese Veronique Garnier e del tenore
Antonio Signorello, che ha cantato Rime del Petrarca musicate da Franz Liszt.
Una sola grande lacuna: l’assenza dei rappresentanti istituzionali, regolarmente invitati, che hanno perso
l’occasione di fare luce, con autorevoli interlocutori, su un tema scottante per Milano, tuttora avvolto nelle nebbie.
In calce le dichiarazioni dei relatori.
Monsignor Giovanni Balconi:
“Ho sognato la Linterno trasformata in uno scrittorio poetico. Milano ne ha una grande necessità”.
Carlo Bertelli:
“Quello che Petrarca ha lasciato a Milano è sufficiente per creare un museo. La mobilitazione per salvare la
‘cascina del Petrarca’ sta dando i suoi frutti. Un luogo anonimo e in abbandono, una cascina destinata alla
demolizione hanno recuperato storia e dignità. La battaglia è in corso e non possiamo prevedere come finirà
(…) Sono sicuro che esistono a Milano insegnanti e studiosi che non desiderano di meglio che recitare
pubblicamente le poesie che amano e far scoprire a ragazze e ragazzi che le canzoni che più li commuovono
hanno radici nel Canzoniere di Francesco Petrarca. A poco a poco potremmo lanciare una ‘Milano dei poeti’,
con pubbliche letture di Parini a Brera, di Foscolo nella corte del Palazzo Reale, di Ariosto al Castello
Sforzesco, Manzoni in Piazza Belgioioso, Montale alla Triennale. Tutto partendo da una cascina che si vuole
salvare”.
Nerio de Carlo:
“Le mie parole sono ‘parva res’ dopo gli interventi finora effettuati. L’organizzazione di questo evento è molto
qualificata. Sfido chiunque ad esibire una documentazione come quella che integra il saggio che oggi viene
presentato. L’ambiente in cui ci troviamo induce la cosiddetta ‘sindrome di Stendhal’, cioè una emozione da
eccessiva esposizione alla bellezza. La grande affluenza di pubblico dovrebbe inoltre dire qualcosa alla
Istituzioni che devono capire. La Cascina Linterno, già dimora milanese del Petrarca, necessita di urgente
intervento. In caso contrario essa verrebbe presto demolita per ordine pubblico con soddisfazione della
speculazione. Nell’affresco alle nostre spalle si vede un gallo che ha già cantato tre volte. Lo interpretiamo come
allarme per l’edificio medievale in questione e come monito e sollecito per i pavoni, gli struzzi e… i tacchini
circostanti che fanno finta di non sapere. Francesco Petrarca fu il primo illuminista, ma è trascurato. Egli fu
perfino emarginato dal De Sanctis in quanto non utile al Risorgimento. Non oso nemmeno pensare come
sarebbe la letteratura europea senza l’Illuminismo e il contributo petrarchesco. Non sembri quindi esagerata
l’urgenza di adeguato, tangibile interesse”.
Philippe Daverio [pubblicato su Il Giorno, 4 marzo 2013; articolo di Luca Zorloni]:
“La Cascina Linterno e la memoria. Il caso di Cascina Linterno è legato a un problema fondamentale di
Milano e cioè il fatto che la città non abbia nessuna memoria della sua realtà recente, né di quella storica.
Nell’allargamento urbanistico dal Dopoguerra in avanti, la cinta delle cascine milanesi, che fungeva da
connessione tra l’area urbana e la campagna, è stata cancellata. Oggi recuperarla significa impegnarsi in
un’operazione di chirurgia plastica. Fino adesso sono state restaurate una o due cascine, ma mancano tutte le
altre. Soprattutto manca un piano per affrontarle. Di tutte le cascine milanesi, la Linterno è la più
comunicabile, perché è legata al nome del Petrarca. Con una certa intelligenza il discorso del recupero potrebbe
partire da lì. Se si riesce ad aprire un dialogo con la città, a recuperare una sensibilità su questi temi, la
Linterno potrebbe avere un’utilità importante. Expo potrebbe essere un’opportunità, siccome il tema è ‘Feed the
Planet’. Ritengo che Expo dovrebbe avere il coraggio di lasciare una traccia visibile sulla città, ridando vita a
luoghi dimenticati come le cascine”.
Massimo de Rigo, Roberto Gariboldi e Marco A. Righini.
CSA – Comitato Salvaguardia Ambiente e Cultura. Vivere i sentieri del Petrarca.
www.partecipami.it/csazona7

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